Cosa c’è dietro la transizione ai tappi attaccati?
 

I tappi di bottiglia rappresentano da anni uno dei principali casi di inquinamento da plastica e sono regolarmente tra i primi dieci oggetti rinvenuti nei fiumi e negli oceani: piccoli e leggeri, si disperdono facilmente e spesso finiscono per essere ingeriti dalla fauna marina, con gravi conseguenze per gli ecosistemi.

La direttiva UE sulla plastica monouso ha introdotto i tappi attaccati come parte del piano generale per ridurre la plastica monouso. Tale direttiva, che prevede che il tappo rimanga attaccato alla bottiglia durante l'uso e lo smaltimento, mira a ridurre i rifiuti e a facilitare il riciclaggio, in quanto sia la bottiglia che il tappo vengono gestiti insieme.

Inizialmente introdotta nel 2018, la direttiva ha cambiato gli imballaggi in tutta Europa. Entro il 3 luglio 2024 è diventata obbligatoria in tutti i Paesi dell'UE: un grande passo verso un'economia circolare e la riduzione dei rifiuti di plastica.

 

Quali problematiche presentano i tappi attaccati?
 

L'introduzione dei tappi attaccati ha sollevato molte domande per le imprese, in particolare in merito a costi e materiali.

Le stime iniziali suggerivano un aumento del 2-3% dei costi per i produttori di grandi volumi a causa di nuovi macchinari, utensili e linee di produzione riconfigurate.

Un'altra preoccupazione riguardava il materiale plastico aggiuntivo: per fissare i tappi alle bottiglie sono necessari componenti più resistenti e durevoli, quindi la plastica extra rischiava di annullare i benefici ambientali.

Ciò ha costretto le imprese a ripensare le proprie strategie di imballaggio, bilanciando la conformità con soluzioni di confezionamento sostenibili e con i costi. Nonostante le preoccupazioni, tuttavia, le innovazioni per soddisfare la direttiva hanno prodotto un effetto a cascata in tutto il settore.

 

Quali innovazioni sono alla base delle soluzioni di confezionamento sostenibili?
 

Partendo da queste sfide, l'industria del confezionamento ha elaborato soluzioni innovative che rispondono alle normative sulla plastica monouso, e non solo. Ecco alcune innovazioni chiave introdotte per i tappi di bottiglia che stanno rivoluzionando il futuro del confezionamento sostenibile:

1.  Coca-Cola e PepsiCo hanno progettato tappi che richiedono meno plastica e sono resistenti e pratici.
 

  • Hanno ridotto i costi dei materiali.
  • Hanno ridotto l'impronta di carbonio durante il trasporto in quanto sono più leggeri.
     

2.  Materiali riciclati: Evian è stata la prima a utilizzare il 100% di rPET (polietilene tereftalato riciclato) nei suoi tappi attaccati.
 

  • Ciò ha ridotto l'uso di plastica vergine.
  • Ha facilitato il riciclaggio poiché tappi e bottiglie possono essere smaltiti insieme.
     

3.  Plastiche bio-based: Carlsberg ha lanciato tappi realizzati con fonti rinnovabili come la canna da zucchero.
 

  • Sono un'alternativa ecologica alle plastiche di origine fossile.
  • Ciò supporta un approccio completo al confezionamento.

 

Tappi attaccati: esistono soluzioni scalabili per le PMI?
 

I brand globali sono all'avanguardia per quanto riguarda le soluzioni di confezionamento sostenibili, ma i tappi attaccati stanno diventando più accessibili anche alle piccole e medie imprese (PMI).

Soluzioni scalabili come le chiusure pre-progettate con cerniere integrate semplificano il rispetto delle norme senza richiedere investimenti sostanziali. Non dovendo investire in attrezzature personalizzate, le PMI possono adottare questi design in maniera uniforme e con budget limitati.

Inoltre, i fornitori offrono ora materiali leggeri e riciclati come l'rPET anche in piccole quantità. 

Questa flessibilità consente alle PMI di conformarsi alla direttiva UE mantenendo i costi sotto controllo. Alcune imprese stanno anche riscontrando l'utilità di utilizzare tappi attaccati standardizzati che si adattano alle filettature delle bottiglie esistenti, evitando così di dover riprogettare le confezioni attuali.

 

I tappi di bottiglia attaccati possono ridefinire la percezione di un brand? 
 

Dal momento che tutte le imprese sono tenute a conformarsi alla direttiva, l'attenzione è ora rivolta al modo in cui queste riescono a gestirla e a sfruttarla a proprio vantaggio. 

I tappi attaccati offrono ai business un modo tangibile per dimostrare il loro impegno verso la sostenibilità, un valore che è sempre più importante per i consumatori, i partner e gli investitori.

Le imprese che comunicano i vantaggi ambientali dei tappi attaccati (riduzione degli sprechi e aumento della riciclabilità) sono in una posizione migliore per migliorare l'immagine del proprio brand.

La presentazione di design innovativi che conciliano usabilità ed ecocompatibilità aiuta questi brand a distinguersi, ma una cattiva esecuzione di queste innovazioni può far venir meno la fiducia. I consumatori più attenti all'ambiente si aspettano funzionalità, oltre che sostenibilità: molti hanno già espresso la loro frustrazione su social media come Tiktok e Instagram.

Rispondere a queste aspettative non è più un optional, ma una necessità per continuare a essere rilevanti e fidelizzare i clienti.

 

Soluzioni di confezionamento sostenibili: quali sfide derivano dalla catena di fornitura e dal riciclo?
 

L'implementazione dei tappi attaccati ha evidenziato l'importanza di perfezionare le operazioni della catena di approvvigionamento per allinearle agli obiettivi di sostenibilità.

È emersa una nuova logistica, come quella mirata a garantire una fornitura costante di materiali alternativi come bioplastiche e rPET: questi materiali richiedono una conservazione e una movimentazione particolari per essere mantenuti in condizioni ottimali, il che aggiunge complessità all'approvvigionamento e alla distribuzione.

Anche gli impianti di riciclaggio si stanno adattando ai tappi attaccati. Nuove tecnologie di smistamento sono in fase di sviluppo per gestire i tappi ancora attaccati alla bottiglia, ma si tratta di tecnologie costose: esiste quindi un grande divario tra le strutture ben finanziate e quelle con risorse limitate. Tale divario dimostra la necessità di una collaborazione per standardizzare il riciclaggio nelle varie regioni.

Un altro fattore chiave sono i dati e l'analisi per ottimizzare l'efficienza della catena di fornitura. Per prevedere la domanda di materiali conformi si utilizzano strumenti predittivi in modo che i produttori e i fornitori non rimangano a corto o in eccesso di scorte: grazie a queste informazioni, le imprese possono semplificare e ridurre gli sprechi lungo tutta la catena di fornitura.

La collaborazione con i riciclatori e gli ingegneri responsabili del confezionamento si sta rivelando fondamentale per sviluppare tappi in grado di bilanciare riciclabilità e usabilità. I protocolli di test che simulano gli scenari di riciclaggio del mondo reale sono ormai la norma, per cui i design funzionano bene in tutte le condizioni. Tali misure, oltre a soddisfare le normative odierne, aprono la strada anche alle tecniche di confezionamento del futuro.

 

Tappi attaccati: verso un nuovo scenario competitivo oltre la conformità normativa 
 

Ora che il rispetto del regolamento è obbligatorio in tutta l'UE, la vera competizione sta nel modo in cui le imprese vanno al di là dei requisiti normativi. 

I business che allineano le proprie operazioni ai principi dell'economia circolare, investono attivamente nell'innovazione e comunicano in modo trasparente i propri sforzi si posizionano come leader del settore. Questa transizione obbligatoria non riguarda solo il rispetto degli obblighi normativi, ma anche la riorganizzazione del settore attraverso l'innovazione e la gestione ambientale.