La carenza di personale qualificato tiene stretta la morsa sull’Italia

La sempre più evidente mancanza di risorse umane costituisce un problema duraturo che riflette le dinamiche del mercato del lavoro, portando a costi crescenti. In Italia, questo fenomeno è stato quantificato in 15 miliardi di euro, come riportato da uno studio condotto da Bcg in collaborazione con l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) dal titolo "Migration Matters: A Human Cause with a $20 Trillion Business Case", che esplora il ruolo della migrazione come possibile catalizzatore di crescita e sviluppo.

La situazione è ulteriormente evidenziata dai dati di Unioncamere Anpal, estratti dal sistema informativo Excelsior, che indicano una ricerca di oltre mezzo milione di lavoratori (504.000) da parte delle imprese italiane a gennaio. Tuttavia, la ricerca di personale sta diventando sempre più complessa, passando dal 38,6% lo scorso gennaio al 45,6% di quest'anno, rendendo problematiche quasi la metà delle assunzioni.

Secondo Marco Granelli, Presidente di Confartigianato, la carenza di manodopera è diventata uno dei principali problemi per le imprese. Si è giunti a un paradosso: il lavoro è disponibile, ma mancano i lavoratori. Nel frattempo, 1,7 milioni di giovani tra i 15 e i 29 anni non studiano, non si formano, e non cercano lavoro. Se continuiamo così, rischiamo il futuro del made in Italy. Pertanto, il dibattito sul salario minimo e il lavoro precario deve affrontare urgentemente il vero problema del Paese: la creazione di lavoro di qualità.
 

E-learning per i settori della gestione aziendale e dell'organizzazione

Per migliorare la situazione, è fondamentale adottare un approccio integrato che coinvolga sia la politica economica sia la cultura, al fine di avvicinare il mondo della scuola a quello del lavoro. Questo può avvenire attraverso una riforma del sistema di orientamento scolastico che rafforzi gli Istituti Professionali e Tecnici e investa nelle competenze, con particolare attenzione alle competenze digitali. Inoltre, è essenziale promuovere l'alternanza scuola-lavoro e l'apprendistato duale e professionalizzante. Le piattaforme di e-learning possono svolgere un ruolo cruciale in questo processo, consentendo ai dipartimenti HR di creare, gestire e distribuire contenuti formativi sia internamente sia esternamente.

Questo approccio, noto anche come sistema di gestione della formazione (LMS, Learning Management System), offre un modo flessibile ed efficace per adattare la formazione alle esigenze specifiche dei giovani e prepararli adeguatamente per il mondo del lavoro. È fondamentale trasmettere ai giovani la consapevolezza che esistono opportunità lavorative ben remunerate in cui possono esprimere il proprio talento e realizzare le proprie ambizioni, contribuendo così alla costruzione del loro futuro.
 


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I vantaggi:

  • Pubblico e visibilità internazionali
  • Configurazione in 5 minuti
  • Numerose opzioni e servizi attraverso contenuti personalizzati


Vantaggi delle piattaforme di e-learning

Il vantaggio più significativo di tali piattaforme rispetto alla formazione in presenza è costituito dal fatto che offrono la possibilità di proseguire gli studi in modo indipendente dal tempo e dal luogo. Ciò consente a un maggior numero di persone di acquisire le competenze e le qualifiche necessarie per le posizioni aperte. Inoltre, i contenuti di apprendimento possono essere personalizzati individualmente, a differenza dell'insegnamento frontale, in cui tutti i partecipanti a un corso di formazione sono esposti agli stessi contenuti di apprendimento. L'e-learning consente di rispondere in modo flessibile alle esigenze degli studenti e di concentrarsi specificamente sulle aree in cui hanno bisogno di supporto.

E non da ultimo, attraverso l'e-learning, i costi di formazione e di aggiornamento possono essere notevolmente ridotti. I costi di viaggio o alloggio sono eliminati, così come i compensi per gli insegnanti. I prezzi delle licenze per gli strumenti di e-learning sono generalmente molto più bassi.
 

L'e-learning è già consolidato

Negli ultimi anni, l'uso di Internet e delle tecnologie digitali ha favorito lo sviluppo dell'apprendimento a distanza. La pandemia di Coronavirus ha amplificato questa tendenza, rendendo l'apprendimento digitale sempre più rilevante e diffuso in molteplici contesti, dalla scuola alla formazione professionale e continua.

In Italia, dove le disparità regionali sono evidenti anche nell'ambito dell'accesso a Internet ad alta velocità, l'e-learning può svolgere un ruolo fondamentale nel colmare queste lacune. Offrendo opportunità di apprendimento accessibili da qualsiasi luogo, l'e-learning può contribuire a ridurre il divario digitale tra regioni e favorire l'uguaglianza nell'accesso all'istruzione e alla formazione. Inoltre, investire nell'e-learning può rappresentare un'occasione per l'Italia di migliorare la sua competitività economica e preparare la forza lavoro alle sfide del futuro, favorendo lo sviluppo di competenze digitali necessarie nel contesto globale sempre più digitale.