Punti salienti 

  • Il calendario graduale e le severe sanzioni per le imprese
  • Uno sguardo ai principali Paesi nell’applicazione in Europa
  • L’imperativo della conformità B2B

 

La tempistica a fasi e le dure sanzioni per le aziende  

 

L’UE ha scelto un approccio graduale per dare alle aziende il tempo di adattarsi. Queste sono le tappe che segnano l’introduzione progressiva dell’AI Act.

 

  • Agosto 2025: I fornitori di GPAI, ovvero coloro che sviluppano grandi modelli utilizzati in vari settori, devono ora rispettare obblighi di trasparenza e sicurezza. Ciò significa documentare i dati di addestramento, garantire l’etichettatura corretta degli output dell’IA e implementare salvaguardie contro gli abusi. 
  • Agosto 2026: Da questa data l’attenzione si sposta sui sistemi di IA ad alto rischio, inclusi quelli utilizzati nelle forze dell’ordine, nelle infrastrutture critiche, nella sanità e nell’istruzione. In questi ambiti le aziende dovranno dimostrare di aver svolto le opportune verifiche di rischio, di utilizzare dati affidabili e di garantire supervisione umana in ogni fase. 

Questa tempistica concede respiro alle aziende, ma non rappresenta un periodo di grazia per l’inazione. Le imprese che non iniziano a prepararsi subito si troveranno in difficoltà l’anno prossimo. 

 

Il costo della non conformità all’AI Act 

 

La struttura sanzionatoria dell’AI Act è volutamente severa per imporre il rispetto delle regole: 

  • 35 milioni di € o il 7% del fatturato globale: Per l’uso di pratiche di IA vietate, come il social scoring o la sorveglianza biometrica manipolativa. 
  • 15 milioni di € o il 3% del fatturato: Per violazioni degli obblighi principali, come il mancato rispetto dei requisiti di trasparenza o di gestione del rischio. 
  • 7,5 milioni di € o l’1% del fatturato: Per la fornitura di informazioni errate alle autorità.

Queste cifre non sono simboliche. Sono pensate come deterrente, per garantire che le imprese trattino la governance dell’IA come una questione strategica a livello di consiglio di amministrazione, e non come un ripensamento. 

 

Uno sguardo ai principali paesi nell’applicazione in Europa 

L’applicazione delle normative sull’IA segue un modello di governance duale. L’EU AI Office di Bruxelles supervisiona i più grandi modelli GPAI sistemici, mentre le autorità nazionali gestiscono la maggior parte degli altri casi. Ciò significa che la tua azienda interagirà probabilmente con i regolatori a livello nazionale. 

Ecco come alcuni paesi UE si stanno preparando: 

  • Germania: In quanto potenza industriale europea, la Germania adotterà probabilmente un approccio severo. I regolatori si concentreranno in particolare sull’IA nella manifattura, nell’automotive e nella logistica
  • Francia: La sovranità digitale è una priorità assoluta. L’autorità francese per la protezione dei dati, CNIL, già applica il GDPR con rigore e con ogni probabilità manterrà lo stesso approccio nella supervisione dell’IA. 
  • Irlanda: Con molte multinazionali tecnologiche con sede a Dublino, la Data Protection Commission irlandese ha un’ampia esperienza regolatoria. Ci si aspetta che l’Irlanda diventi un hub centrale per le indagini sulla conformità all’IA. 
  • Spagna: La Spagna è andata oltre, creando un’Agenzia spagnola dedicata alla supervisione dell’intelligenza artificiale (AESIA) per applicare l’AI Act. 
  • Italia: Nota per il suo approccio proattivo alla protezione dei consumatori, l’Italia si concentrerà sull’uso etico dell’IA in finanza e sanità
  • Regno Unito: Pur non facendo più parte dell’UE, il Regno Unito si sta muovendo in parallelo con un proprio quadro normativo sull’IA. Le aziende che operano su entrambi i mercati dovranno garantire la doppia conformità.

La sfida per le aziende è che, anche con un unico AI Act europeo, ci si troverà comunque a confrontarsi con autorità nazionali diverse, con interpretazioni e stili di applicazione differenti, rendendo essenziale collaborare con partner affidabili che conoscano bene il contesto. 

 

 

L’imperativo della conformità per il B2B 

Per le aziende B2B, il messaggio è chiaro: non aspettare. La conformità deve iniziare subito. Ecco i passaggi chiave: 

Fase 1: Audit del panorama IA 

Mappa tutti gli strumenti e i sistemi di IA che utilizzi, sviluppati internamente o acquistati da fornitori. Classificali come a basso rischio, legati al GPAI o ad alto rischio. Questo inventario sarà la base della tua strategia di conformità. 

Fase 2: Coinvolgi la supply chain 

I tuoi obblighi non si fermano ai tuoi sistemi. Pretendi conformità dai tuoi fornitori e prestatori di servizi. Aggiorna i contratti includendo clausole sull’AI Act e richiedi documentazione che provi il rispetto dei requisiti di trasparenza. 

Fase 3: Implementa un framework di governance dell’IA 

Stabilisci un framework interno che includa: 

  • Procedure di gestione del rischio 
  • Qualità e tracciabilità dei dati 
  • Supervisione e responsabilità umana

Questo framework deve essere integrato nella struttura generale di conformità aziendale, al pari del GDPR e degli standard ESG. 

Fase 4: Forma i tuoi team

La regolamentazione è efficace solo se compresa. Forma i manager, il team tecnico e i dipendenti in generale sui principi fondamentali dell’AI Act. La consapevolezza riduce i rischi e crea una cultura della responsabilità.

 

Conclusione 

L’AI Act non è più una proposta e sta già plasmando il futuro dell’intelligenza artificiale in Europa. Da agosto 2025 i fornitori di GPAI sono soggetti a obblighi stringenti e, da agosto 2026, i sistemi di IA ad alto rischio saranno sottoposti a controlli ancora più severi. Con sanzioni che possono arrivare a 35 milioni di euro o al 7% del fatturato, la non conformità non è un’opzione. 

Ma non si tratta solo di evitare multe. Le aziende che adottano la conformità in anticipo si distingueranno come partner affidabili ed etici. Potranno proteggere la propria reputazione, consolidare la fedeltà dei clienti e mantenere un vantaggio competitivo in un’economia digitale che valorizza sempre più la responsabilità tanto quanto l’innovazione. 

Per ulteriori approfondimenti e notizie di settore visita Inside Business, il blog di europages, dove puoi leggere altri articoli sull’intelligenza artificiale nel business.