Aumenta la domanda, diminuisce l'offerta
 

I prezzi dell'elettricità e del gas naturale si sono abbassati nel 2020 per via della pandemia, che ha causato un rallentamento delle attività economiche. Il problema è iniziato quando nell'inverno del 2021 le temperature sono state inferiori al previsto e questo ha portato a una domanda di energia per riscaldare gli edifici superiore al normale. Un fattore che ha causato da solo un esaurimento fino al 30% delle riserve di gas dell'UE. A ciò si è aggiunta la corsa alla ripresa economica post-pandemia dopo un anno di lockdown, con un incremento particolarmente rapido della domanda di energia che ha fatto salire i prezzi alle stelle. Nel giugno 2021, anche la domanda di energia dell'Asia è aumentata quando i paesi di quest’area si sono uniti alla corsa verso la ripresa economica.  

Indipendentemente dall'aumento della domanda, l'offerta dei gasdotti russi è diminuita mentre le forniture dei gasdotti algerini e norvegesi sono rimaste relativamente le stesse. Questo aumento della domanda ha fatto diminuire notevolmente la disponibilità di gas in Europa, influendo sui prezzi dell'energia.
 

Prezzi dell'energia in aumento: un problema per famiglie e imprese


È facile immaginare come l'aumento influenzerà i singoli individui, soprattutto le famiglie a basso reddito, che dovranno probabilmente ridurre il consumo di energia limitando l’uso di dispositivi elettronici ed elettrodomestici come il frigorifero, con il rischio di sprechi alimentari. I singoli individui e le famiglie non sono tuttavia i soli soggetti coinvolti. L'effetto dell'incremento sulle PMI in Europa, e in particolare in Italia, è enorme, soprattutto se consideriamo le difficoltà già causate da eventi recenti come il COVID.

L'aumento dei prezzi, ad esempio, farà spendere di più alle aziende per le bollette mensili. Uno studio Eurostat relativo al 2021 rivela che le PMI pagano l’energia elettrica il 75,6% in più delle grandi compagnie e il gas addirittura il 133,5% in più.

Una posizione di svantaggio esacerbata dai recenti rincari, che ha portato diverse imprese a organizzare turni lavorativi notturni per cercare di contenere spese sempre più elevate in questo senso. Un esempio concreto:un’azienda che spendeva circa 3.500 € in energia elettrica potrebbe finire per spendere fino a 4.970 €. Ciò ha un impatto diretto su un’attività, soprattutto se i margini di profitto e il flusso di denaro sono limitati.

 


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Efficienza energetica: le alternative per le PMI
 

Le piccole attività hanno anche uno svantaggio a livello competitivo rispetto alle grandi compagnie. Nonostante le PMI rappresentino il 41% di tutto il fatturato generato in Italia, non sono in grado di adeguarsi a un incremento nelle spese di gestione del loro business per via di margini di profitto ristretti e flusso di denaro limitato. Di questo passo, il rischio è che le PMI debbano far impennare i prezzi dei loro prodotti. Questo potrebbe portare i consumatori a scegliere alternative più economiche offerte da grosse compagnie, capaci di sostenere bollette energetiche elevate senza dover alterare i prezzi dei loro prodotti.

La cosa migliore che le PMI possono fare nell’immediato è trovare modi di gestire con più attenzione l’uso dell’elettricità e informarsi sull’esistenza di finanziamenti e prestiti statali per affrontare il ridimensionamento durante questa impennata. Il Decreto Sostegni ter 2022, ad esempio, prevede agevolazioni per le imprese energivore a cui spetta un contributo corrispondente al 20% delle spese elettriche. Ti consigliamo quindi di controllare se hai i requisiti per usufruire di questo tipo di aiuti.

È importante agire per ridurre consapevolmente la tua impronta ambientale visto che al momento non ci sono piani governativi che portino benefici diretti alle PMI. Puoi iniziare diventando efficiente a livello energetico: non lasciare i computer in standby di notte, usa lampadine a basso consumo, completa dei report sull’uso energetico in azienda, usa i doppi vetri e strumenti di isolamento termico per minimizzare la dispersione di calore e così via. Sono tutte misure che ti aiuteranno a risparmiare sull’elettricità. Puoi anche abbassare il termostato di almeno 1 grado, risparmiando potenzialmente fino all’8% della tua energia. Altre piccole soluzioni sono l’adozione di una modalità di lavoro ibrida, che riduca il numero di dipendenti in ufficio e quindi lo spazio necessario, con una conseguente riduzione dei costi di riscaldamento.
 

Altri modi di fronteggiare l’impennata dei prezzi dell’energia
 

Per determinate categorie è possibile usufruire di una misura introdotta dal governo con la Legge di Bilancio 2022. Il bonus sociale luce e gas 2022 è un fondo destinato ad alleggerire gli effetti dei rincari su 29 milioni di utenze domestiche e 6 milioni di utenze non domestiche.

L’Eni è un ente privatizzato da 30 anni e puoi far leva su questo. Molti fornitori offrono poi diversi sconti clienti di cui dovresti approfittare cambiando compagnia energetica.

Puoi anche chiedere al tuo fornitore attuale di offrirti un piano di pagamento flessibile. Così non dovrai ridurre la quantità di energia che usi, ma potrai pagare con i tuoi tempi. È una mossa utile a risparmiare più soldi senza fare affidamento solo sulle tue entrate. In più, non avrai debiti perché i pagamento rateali ti aiuteranno a pianificare con cura le tue spese.