Tassa sulle banche: cos'è

Una conseguenza inevitabile. La definisce così il numero due del Governo italiano, Antonio Tajani. Di fatto, è la sezione più contestata della mega disposizione denominata Omnibus ed entrata in vigore l'8 agosto. La tassa sui superprofitti delle banche, di fatto, trova spiegazione nell'aumento dei tassi di interesse da parte della Banca centrale europea (BCE).

Tassi che hanno generato l'impennata dei redditi degli istituti di credito. All'aumento degli incassi non è corrisposto, però, l'adeguamento delle remunerazioni che le banche assicurano ai propri clienti. In sostanza, le banche - grazie al rialzo dei tassi - sono state veloci ad addebitare un costo maggiore ai clienti che chiedono loro denaro in prestito, ma non li hanno premiati nella stessa misura per aver depositato soldi nelle loro casse. Si è creato, così, un divario tra i tassi sui prestiti e quelli sui conti correnti: le banche italiane ricompensano, infatti, i depositi bancari in media allo 0,32%, mentre tassano i prestiti a famiglie e imprese fino al 4,25%. "Intervenire era doveroso: il Governo ha dovuto farlo, utilizzando l'unico strumento a sua disposizioone: la tassazione", ha chiarito il ministro dell'economia, Carlo Georgetti, durante una diretta Facebook. Nelle ore precedenti all'approvazione, Omnibus ha messo a soqquadro le piazze finanziarie: l'8 agosto scorso è stata la giornata nera di Piazza Affari per i titoli bancari. I principali gruppi, Unicredit e Intesa San Paolo, hanno chiuso rispettivamente a -5,9% e -8,6%, ma c'è anche chi ha fatto di peggio: Bper Banca e Monte dei Paschi di Siena, per esempio, hanno visto le azioni deprezzarsi di quasi l'11% e Banco Bpm si è attestato a -9%. Totale: 9 miliardi di capitalizzazione andati in fumo, l'annuncio di un disastro.
In serata, perciò, Giorgetti, ha corretto il tiro: il contributo non potrà superare lo 0,1% del totale attivo. Non solo: le banche che hanno già adeguato i tassi, riducendo il divario con le remunerazioni di conto corrente, non saranno colpite in modo significativo dall'imposta. La rettifica si è resa necessaria per scongiurare la débacle e sedare la tempesta dei Mercati.
La manovra sembra aver prodotto i risultati sperati: già il 9 agosto, infatti, i titoli bancari hanno cominciato il recupero chiudendo la giornata mediamente a +3%.

Ma di quanti soldi si parla? Il cumulo dei depositi bancari, secondo Unimpresa, ammonta a circa 669 miliardi di euro. Tassato allo 0,1% si traduce in 2,5 miliardi di euro, una cifra consideraevole ma ben lontana dai 4,9 miliardi previsti inizialmente.

 

Tassa sui profitti bancari: come e quando si deve pagare

L'imposta sugli extrautili delle banche dovrà essere assolta entro giugno 2024 e riguarderà gli anni contabili 2022 o 2023. Il prelievo sarà effettuato con due modalità:
 

  • sui margini di interesse del 2022 che eccedono di almeno il 5% quelli dell'esercizio 2021
  • sugli utili del 2023.

Se il gettito sarà importante per l'Italia, la batosta, invece, sarà contenuta per gli istituti finanziari. Per fare un esempio, Banca Generali, controllata al 50,17% dalla compagnia assicurativa numero uno in Italia, dovrà versare poco meno di 20 milioni di euro, una cifra considerevole ma sopportabile.

 


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Tassa sulle banche: quali conseguenze

La tassa sui superprofitti è destinata a creare una serie di conseguenze su diversi fronti.

 

Remunerazione dei conti correnti

Non è stato stabilito in che modo le banche debbano premiare chi deposita soldi nelle proprie casse. Aumentando i rendimenti dei conti correnti, infatti, potrebbero diminuire la tassa sugli utili, ma rischiano di generare un impatto sulle entrate. Una soluxione possibile è quella di ridefinire i costi delle commissioni.

 

Mutui e prestiti

Se i mutui a tasso fisso non subiranno variazioni, non sarà così, verosimilmente, per i prestiti a tasso variabile. Il loro costo, infatti, potrebbe aumentare proprio per effetto dell'imposta, a meno che le banche non decidano di puntare su asset più convenienti, visto il calo delle domande. In ogni caso, Omnibus introduce una regola generale: il cliente che estingua in anticipo un prestito dovrà vedersi rimborsati, inclusi gli interessi e le spese.

 

Tassa sulle banche: come verrà riutilizzata

Il gettito prodotto dall'imposta sui superprofitti bancari servirà a un duplice intervento:

                    • alimentare il fondo per i mutui
                    • ridurre la pressione fiscale, portando le aliquote Irpef da 4 a 3.

Obiettivi ambiziosi, se si considera che la manovra sul cuneo richiederebbe, secondo le stime, oltre 4 miliardi di euro, mentre la supertassa ne renderà disponibili poco meno di tre.