Fiere alimentari in Cina: perché sono importanti?
La domanda sorge spontanea: perché le importazioni asiatiche di prodotti alimentari stranieri stanno aumentando così tanto? Innanzitutto, la classe media sta crescendo rapidamente: la popolazione conta (solo in Cina) 1,4 miliardi di persone, molte di loro cominciano ad apprezzare i prodotti stranieri. Per ora, si parla del solo 10%, ma si tratta pur sempre del doppio, rispetto all'Italia.
A ciò vanno aggiunti gli scandali alimentari e sanitari che hanno colpito proprio la Cina negli ultimi anni e, talvolta, hanno addirittura portato alla morte. Grazie a Internet e ai nuovi modelli di comunicazione, le informazioni viaggiano velocemente e nessuno può più ignorarle.
La nuova generazione prende il sopravvento
Sono soprattutto le ultime due generazioni ad apprezzare il cibo straniero. Non di rado, durante una cena asiatica, ci si trova a scegliere tra cibo giapponese o hamburger americani. Dunque, la tendenza sta cambiando e questo offre grandi opportunità agli esportatori.
I cinesi acquistano sempre più online
Gli asiatici sono maestri nell’utilizzare i servizi online per l’acquisto dei prodotti.
Pagare un taxi, un negozio di alimentari o un parrucchiere con lo smartphone è diventato un luogo comune in Asia. Siti com ele.me sono tra i più utilizzati del continente per ordinare cibo e farselo consegnare direttamente a casa. I cinesi e i giapponesi, per di più, attribuiscono grande importanza all'immagine del marchio dei prodotti stranieri.
Food italiano in Cina: i prodotti più richiesti
Sono 7, in tutto, le categorie di prodotti made in Italy più amate dai cinesi.
Carne
Ha visto il mercato decuplicarsi negli ultimi 10 anni. La carne italiana è uno dei prodotti più ambiti in Asia. Sia i ricchi sia la classe media stanno cercando di variare i propri consumi, allontanandosi dai prodotti locali. La ragione è da ricercare nel fatto che agli asiatici non è consentito di sapere granché sulla provenienza degli alimenti locali, anche a causa della censura mediatica. Dunque, tendono ad avere un po' più di fiducia nelle carni straniere, a torto o a ragione.
Tra i tagli preferiti, nemmeno a dirlo, c'è il pollo italiano, da sempre star delle tavole cinesi.
Latticini
L'adorazione degli asiatici per i latticini non sorprende per due motivi:
• il continente ne produce pochi
• sul latte in polvere per bambini sono scoppiati numerosi scandali.
A Hong Kong, in Cina, è normale che i latticini siano impossibili da trovare perché tutti gli asiatici vengono a rifornirsi lì. Anche il formaggio sta diventando sempre più popolare grazie all’interesse per lo stile di vita occidentale. La mozzarella italiana, il brie francese o il cheddar americano fanno ormai parte della dieta asiatica a tutti gli effetti.
Pesce e frutti di mare
Il miglior caviale proviene dalla Cina, che esporta anche enormi quantità di gamberi in Europa, eppure il pesce e i frutti di mare italiani sono molto richiesti. Non solo salmone norvegese e calamari, dunque: la realtà è che l'Asia importa molto pesce anche da paesi come il Messico.
Olio
Le cifre relative alle importazioni di olio italiano continuano a crescere. Non è solo perché agli asiatici piace il cibo straniero, ma anche perché gli scandali legati agli oli cinesi di scarsa qualità hanno creato una certa diffidenza nella popolazione. Il cibo asiatico (e soprattutto quello cinese), del resto, contiene molto olio rispetto, ad esempio, a quello tailandese o vietnamita. Ristoranti e venditori ambulanti cercano di ridurre i costi utilizzando prodotti riciclati, mescolati con altri, purché di ottima qualità. L'olio extravergine di oliva del Bel Paese, perciò, la fa da padrone.
Frutta e verdura
Ecco un'altra categoria in via di espansione: al primo posto tra i prodotti made in Italy importati in Asia ci sono le mele, preferibilmente provenienti da colture biologiche. Il bio, infatti, in Asia è pressoché sconosciuto: le normative sulla quantità di pesticidi che gli agricoltori possono utilizzare non sono, in questo Paese, così rigide come altrove.
Perciò, per alcuni agricoltori, è naturale seguire le normative locali e utilizzare pesticidi per guadagnare semplicemente un po’ più di denaro.
Prodotti in scatola
L'Asia importa colossali quantità di cibo in scatola, in primis fagioli e pomodori. Ma perché? La risposta è semplice: lo scatolame ha come vantaggio quello di possedere una lunga data di scadenza e di essere abbastanza facile da trasportare su lunghe distanze.
Alcolici
Negli ultimi anni vini e spumanti italiani si sono conquistati un posto di rilievo sulle tavole asiatiche, raggiungendo una popolarità incredibile.
Esportare in Asia: gli standard di qualità
Le normative sulle importazioni stanno diventando più severe in merito ai prodotti alimentari poiché il governo cinese ha istituito standard di qualità accurati, a causa degli scandali alimentari e degli obiettivi di conformità rispetto alle normative occidentali.
Export in Asia: le cifre
Quasi 5 miliardi di euro, in aumento di circa il 23% annuo: è il valore dei prodotti alimentari esportati in Asia nel 2023. In cima alla classifica dei prodotti esportati figura il tabacco, che si accaparra ben il 22,8% sull’export del settore. Al secondo posto si stagliano i piatti pronti, seguiti da sughi, caffé e alcolici.
Il Giappone non solo è il Paese che assorbe la quota maggiore di queste importazioni (oltre il 40%), ma anche la regione dove la vendita dei prodotti made in Italy cresce a ritmo più elevato (circa il +70% annuo), La Cina si classifica soltanto seconda, con uno scarto rispetto alla prima di quasi il 30% (9,2%). Il terzo posto, invece, appartiene alla Corea del Sud (5,9%). Anche Singapore e Vietnam mostrano una crescita annua decisamente rilevante, rispettivamente +11% e +9,5%. Tradotto in volumi, si parla di 477,5 milioni di euro di merce esportata in Giappone (dati 2020). Chi sono, invece, i Paesi dove si esporta di meno e, dunque, da conquistare? Sicuramente Hong Kong, ma soprattutto la Thailandia, dove nel triennio 2019-2022 si è assistito a una flessione dei prodotti agroalimentari italiani pari al -15,2%.
C'è da dire che, come in altri settori, anche quello alimentare subisce tentativi di contraffazione dilaganti, soprattutto a causa delle tensioni e dei dazi derivanti dal conflitto russo-ukraino. Fenomeni che, oggi, l'Italia, al pari di altri Paesi extra asiatici si trovano a dover combattere intensificando la propria presenza in loco e rifornendo la distribuzione di prodotti genuini e originali.
Italian Exhibition Group: chi è?
Italian Exibition Group (IEG) è una società per azioni quotata in Borsa, a Milano, che da oltre un cinquantennio si occupa dell'organizzazione di fiere, manifestazioni ed eventi, in Italia e all'estero. Tra i Paesi conquistati figurano Brasile, Cina, Emirati Arabi, Germania, Messico, Singapore e Stati Uniti. Principalmente ancorato agli eventi congressuali di Rimini e Vincenza, il gruppo è presente, in Italia, anche ad Arezzo, Brescia, Milano, Napoli e Torino. Solo nel 2022, ha organizzato oltre 120 eventi in Italia e 51 all'estero.
Italian Exhibition Group: le fiere asiatiche aquisite
Le tre Fiere oggetto di conquista da parte di Italian Exhibition Group sono:
• Food2Go da Montgomery Asia
• Speciality Coffee & Tea Asia
• Speciality Food & Drinks Asia.
Gli eventi si svolgeranno tutti conteporaneamente, tra il 26 e il 28 giugno 2024 a Singapore, al Sands Expo & Convention Centre. Negli stessi giorni, IEG lancerà anche Sogep Asia, un salone di respiro internazionale dedicato a caffè e tè, gelateria e pasticceria artigianali italiane. La partecipazione acquisisce importanza anche maggiore se si considera che si terrà in concomitanza con l'apertura della V edizione di Restaurant Asia, manifestazione di attrezzature e forniture relative a cucina e ristorazione.
La Fiera di Singapore: perché è importante
La Fiera del Food di Singapore è dedicata all'industria alimentare, alle bevande e alla gastronomia dentro e fuori il Giappone; per molti espositori, è il luogo ideale per introdurre nuovi prodotti. I visitatori possono, dunque, trovare una vasta gamma di prodotti alimentari, bevande, catering, ospitalità e forniture per ristoranti. La manifestazione offre ai partecipanti l'opportunità di creare partnership con produttori e fornitori qualificati e conoscere le ultime tendenze. L'evento attira ogni anno un gran numero di albergatori, commercianti, investitori, consulenti e acquirenti. Nel 2023, gli organizzatori hanno accolto complessivamente circa 101 espositori e 4500 visitatori.
Partecipare, per gli italiani, è importante perché il mercato agroalimentare asiatico è in piena espansione e potrebbe raggiungere quasi i 2.400 miliardi di euro nel 2030, secondo i dati forniti dalla Camera di commercio. Singapore, peraltro, si configura come un'autentica città stato dedita all'agricoltura urbana che, però, risulta ancora oggi largamente dipendente dalle importazioni. Ricca di vegetazione, la città giardino produce attualmente il 10% del suo fabbisogno alimentare e prevede di raggiungere il 30% entro il 2030. Per riuscirci, dovrà rispondere a numerose sfide e potrebbe diventare il centro dell'innovazione asiatica per l'agricoltura sostenibile.
La crescita prevista del settore alimentare di Singapore tra il 2019 e il 2024 è del 14,5%. Considerando che la città importa il 90% del suo fabbisogno alimentare e che parte dei prodotti alimentari importati vengono poi riesportati nella regione Asia-Pacifico, questo Paese costituisce un ottimo mercato per i fornitori alimentari. L'Italia è uno dei primi 5 Paesi fornitori di generi lattiero-caseari, che appartengono al segmento in più rapida crescita, +12% tra il 2015 e il 2020.
Il settore più in crescita, tuttavia, risulta quello del biologico, +15% in un solo anno.
Il forte potere d'acquisto e la raffinatezza dei gusti dei consumatori contribuiscono a una domanda sempre più forte di prodotti di gastronomia. L'e-commerce di prodotti alimentari, infine, ha largamente contribuito alla diffusione di generi alimentari made in Italy, soprattutto negli ultimi anni.