Manovra di bilancio: cos'é?

La manovra di bilancio è una legge che comprende iniziative e obiettivi programmatici essenziali.
La bozza viene approvata entro il 15 ottobre e pubblicata entro il 31 dicembre. Qualora queste scadenze non siano rispettate, si può ricorrere a un esercizio provvisorio che dura, al massimo, 4 mesi.
 

Lavoro e pensioni: quali novità per il 2024

Per il prossimo anno, la manovra di bilancio del governo Meloni prevede l'istituzione di una serie di incentivi destinati a chi assume a tempo indeterminato: i datori di lavoro, infatti, potranno portare in detrazione l'intero costo del personale. La flat tax, inoltre, aumenterà fino al 15%. Novità anche per i lavoratori autonomi che, nel 2024, potranno continuare a contare su una misura analoga alla cassintegrazione: l'indennità di continuità reddituale.

Sul fronte pensionistico, si innalza a 36 anni il requisito contributivo per gli uomini: per le donne e per i lavoratori che usufruiscono della legge 104 vengono inserite una serie di norme specifiche che premiano chi vuole prorogare la permanenza al lavoro.
 

Cuneo fiscale

Ammontano a circa 10 miliardi le risorse che il governo stanzierà a favore del taglio del cuneo fiscale nel 2024. I soldi sono suddivisi così:

                                                                  • 7%: redditi inferiori a 25.000 euro
                                                                  • 6%: redditi inferiori o uguali a 35.000 euro.

 

Pensioni pubbliche: il nodo italiano

La riforma pensionistica del governo Meloni rappresenta il punto cruciale di un processo di ristrutturazione che ha collocato il sistema pensionistico italiano tra quelli più finanziariamente sostenibili in Europa, mantenendo un livello di prestazioni nella media europea.

Nella storia italiana delle pensioni, è la riforma Amato del 1992 che segna un punto di svolta: fino a quella data, infatti, nonostante il peggioramento delle finanze pubbliche e i crescenti allarmi interni e internazionali, le promesse di riforma erano rimaste senza seguito e le misure adottate erano ancora ampie, cioè mirate ad allargare l'insieme dei beneficiari e dei profitti. A partire dal 1992, invece, le manovre hanno assunto un carattere prevalentemente restrittivo, anche se non sono mancate misure migliorative o controriformiste.

 

Taglio pensioni pubbliche: a chi interessa

L'articolo n. 33 della bozza di Bilancio riguarda i rendimenti pensionistici di coloro che hanno cominciato a lavorare prima del 1996 e che, dunque, lasceranno il lavoro, presumibilmente, nel 2024: le categorie più colpite sono quelle di dipendenti comunali, infermieri, maestri, medici pubblici e ufficiali giudiziari. Quindi iscritti a:

                                                         • Cpdel: dipendenti degli enti locali 
                                                         • Cpi: insegnanti di asilo e di scuole elementari parificate
                                                         • Cpug: ufficiali giudiziari, aiutanti ufficiali giudiziari e coadiutori
                                                         • Cps: sanitari.

Il taglio previsto dalla compagine governativa diretta da Giorgia Meloni ammonta al 20%.

 


Come funziona il calcolo

La situazione resta immutata solo per due categorie di lavoratori:

                                           • coloro che non avevano alcuna quota retributiva prima del 1986
                                           • chi, a dicembre 1995, aveva già lavorato 15 anni da dipendente.

In questi casi, infatti, si applicano le vecchie regole sulle aliquote di rendimento. Il problema, al contrario, sussiste per coloro che hanno cominciato a lavorare a partire dal 1986: il sistema di calcolo, in questo caso, infatti, diventa misto e, almeno su una parte dell'attività lavorativa, vengono applicate le nuove regole.
 

Taglio pensioni pubbliche: ritocchi rilevanti

I ritocchi, secondo i sindacati Cgil, Cisl e Uil, potrebbero pesare più gravemente sulle fasce deboli, per le quali i tagli supererebbero persino la quota del 20%. È il motivo per cui le rappresentanze dei lavoratori hanno indetto una serie di scioperi che mirano ad attirare l'attenzione del governo affinché riveda sostanzialmente la manovra.
Le manifestazioni pubbliche, tuttavia, finora non hanno sortito alcun esito e, nonostante il parere contrario delle opposizioni, la compagine Meloni va avanti con l'iter per l'approvazione del documento contabile.

In sostanza, però, in cosa si traduce il contenuto dell'articolo 33?

Per coloro che contano su una retribuzione di 30mila euro l'anno, per esempio, e hanno cominciato a lavorare nel 1990, la pensione comincerà nel 2024, all'età di circa 67 anni: il taglio sulle pensioni per loro ammonta a circa 4.500 euro in meno rispetto alle previsioni (circa 350 euro al mese, considerate tredicesime e quattordicesime). L'ammontare del ritocco si fa più visibile se rapportato al ciclo vitale: ad esempio, in Italia, si considera che l'età media di una donna sia 85 anni. Durante tutto l'arco della sua vita pensionistica, dunque, il taglio alla sua pensione sfiora gli 80.000 euro.

I tagli arrivano a circa 6.000 euro (94.000 nell'arco della vita pensionistica) per chi conta su uno stipendio lordo annuo di 40.000 euro e a 7.300 (118.000 totali) per chi riceve una retribuzione di 50 mila euro o più.