Indice
- L’ascesa del matcha da bevanda cerimoniale a ingrediente mainstream
- Il mercato del matcha cresce e le aziende se ne accorgono
- Perché le filiere non riescono a tenere il passo con la domanda
- Non tutto il matcha è uguale
- Cosa significa questo per le aziende B2B che dipendono dal matcha premium
1. L’ascesa del matcha da bevanda cerimoniale a ingrediente mainstream
Il matcha non è un tè verde qualunque. Si tratta di una polvere finissima ottenuta da foglie coltivate all’ombra, tradizionalmente usata nelle cerimonie del tè giapponesi e apprezzata per il suo colore vivace e il gusto ricco di umami.
Negli ultimi anni ha conquistato i mercati internazionali grazie alla cultura del caffè, ai social media, alle bevande funzionali e alla crescente presenza di fornitori internazionali che soddisfano la domanda.
Oggi si trova nei latte, frullati, dolci e perfino nei cosmetici. Dai blend in polvere alle bottiglie pronte da bere e infusi aromatizzati, il matcha è ormai disponibile in una varietà di formati pratici, adatti a ogni stile di vita e abitudine di consumo.
I benefici per la salute hanno alimentato ulteriormente il fenomeno. Il matcha è ricco di antiossidanti, offre una carica di caffeina più delicata rispetto al caffè ed è noto per fornire energia calma e concentrata.
Panoramica dei principali mercati europei del matcha:
Paese | Descrizione |
Germania |
Leader del mercato europeo, con una crescita prevista fino a 209,6 milioni di euro entro il 2028 |
Francia |
Domanda focalizzata su prodotti bio ready-to-drink e matcha da cucina |
Regno Unito |
Crescita rapida trainata dai matcha latte e dalle catene di caffè specializzate |
Italia e Spagna |
Mercati emergenti con domanda in aumento nel settore alimentare e beverage |
2. Il mercato del matcha cresce e le aziende se ne accorgono
L’interesse crescente si riflette nei numeri. Secondo le stime del settore, il mercato globale del matcha raggiungerà i 2,26 miliardi di euro nel 2025, con un tasso di crescita annuo (CAGR) del 4,17% fino al 2030.
Anche se ancora modesto rispetto al mercato del caffè (127,30 miliardi di euro, in crescita del 4,72% CAGR), il matcha sta guadagnando terreno come alternativa premium.
Questo slancio non è passato inosservato. Dai fornitori specializzati alle caffetterie di nicchia fino a multinazionali come Starbucks, sempre più aziende ampliano le proprie linee di prodotti a base di matcha.
Le offerte spaziano dalle bevande pronte da bere alle polveri cerimoniali fino a snack funzionali e integratori, esercitando una pressione crescente sulle catene di approvvigionamento, che devono tenere il passo con una domanda in aumento e applicazioni sempre più diversificate.
Nonostante la crescita di partnership affidabili a livello globale negli ultimi anni, la domanda supera ancora l’offerta, provocando carenze significative sul mercato.

3. Perché le filiere non riescono a tenere il passo con la domanda di matcha
Il matcha non è più legato solo a un Paese o a una cultura. Con l’aumento dell’interesse globale, sempre più nazioni stanno avviando produzioni locali per rispondere alla domanda in crescita.
Tuttavia, questa espansione non risolve la penuria: anzi, contribuisce al problema, poiché la crescita rapida mette sotto pressione la qualità, la coerenza e l’affidabilità della filiera.
Inoltre, i cambiamenti climatici e le trasformazioni demografiche incidono pesantemente sia sui raccolti attuali sia sulla produzione futura. L’aumento delle temperature e i fenomeni atmosferici imprevedibili compromettono le delicate fasi di ombreggiatura e raccolta richieste per il matcha di alta qualità.
A complicare le cose c’è anche lo spopolamento rurale in aree chiave come il Giappone e la Corea del Sud, che provoca carenza di manodopera e una diminuzione dei giovani agricoltori, sollevando dubbi sulla sostenibilità della coltivazione di matcha nei prossimi anni.
Ecco una panoramica dei principali Paesi produttori attuali:
Paese | Ruolo nella produzione di matcha |
Giappone |
La principale fonte di matcha premium, soprattutto da regioni come Uji e Nishio. Tuttavia, la produzione è limitata dalla riduzione dei terreni agricoli, dall’invecchiamento dei coltivatori e dal calo di interesse delle giovani generazioni. |
Cina |
Produttore in crescita focalizzato sui volumi. Il matcha cinese è generalmente destinato al mercato di massa, con costi di produzione più bassi ma anche una qualità media inferiore. |
Taiwan |
Offre una produzione artigianale su piccola scala, con attenzione alla qualità. Pur essendo rispettato a livello regionale, i volumi restano modesti e la presenza all’esportazione è limitata. |
Stati Uniti |
Coltivazione agli inizi nelle Hawaii e in California. La produzione è ancora limitata e sperimentale, con attenzione al biologico e all’approvvigionamento locale. |
Corea del Sud |
Esiste una produzione domestica limitata, destinata soprattutto ai settori alimentare e cosmetico. Il Paese rimane principalmente un consumatore e importatore di matcha. |
Attualmente, l’Europa non dispone di veri e propri hub produttivi, ma Paesi come Portogallo e Scozia stanno sperimentando coltivazioni su piccola scala nella speranza di entrare nel mercato in futuro.
4. Non tutto il matcha è uguale
Il matcha viene solitamente classificato in base alla qualità e all’utilizzo previsto:
Grado | Descrizione | Uso tipico |
Grado Cerimoniale |
Qualità più alta; ottenuto da foglie giovani coltivate all’ombra; colore brillante e gusto delicato |
Cerimonie del tè, bevande premium |
Grado Classico |
Buon equilibrio tra qualità e costo; gusto e consistenza validi ma meno raffinati |
Latte e bevande quotidiane |
Grado da Cucina |
Gusto più intenso e colore più scuro; da foglie più mature, ideale per mescolanze |
Dolci, frullati, salse, cottura |
La produzione del matcha cerimoniale è un processo complesso e ad alta intensità di manodopera. Le piante devono essere ombreggiate per settimane prima del raccolto e solo le foglie più giovani vengono selezionate. Queste vengono poi essiccate con cura e macinate lentamente su pietra fino a diventare una polvere finissima.
A differenza del matcha standard, prodotto con foglie più vecchie e di qualità inferiore, quello cerimoniale richiede tecniche colturali rigorose, precisione stagionale e condizioni di crescita ideali.
Anche se Paesi come Cina, Taiwan e Stati Uniti stanno sviluppando le proprie industrie del matcha, il Giappone resta il riferimento. Le sue tecniche tradizionali, il terroir unico e la lavorazione meticolosa sono difficili da replicare, motivo per cui il matcha giapponese è lo standard nel segmento premium.
5. Cosa significa questo per le aziende B2B che dipendono dal matcha premium
Per le aziende B2B nei settori alimentare, bevande e cosmetico, le difficoltà si stanno già facendo sentire.
I prezzi del matcha cerimoniale stanno salendo e i tempi di consegna si allungano. Alcuni produttori stanno perfino abbassando gli standard o mescolando matcha di grado inferiore per far fronte alla domanda.
Questo comporta diversi rischi per le aziende:
- I costi più alti possono ridurre i margini o obbligare ad aumenti di prezzo.
- Il controllo qualità diventa più complesso, specialmente se l’offerta si diversifica oltre il Giappone.
- L’integrità del brand può essere compromessa se le formulazioni cambiano senza trasparenza.
Per attenuare l’impatto, alcune aziende stanno valutando partnership dirette e a lungo termine con fornitori giapponesi o stanno esplorando fonti emergenti.
Tuttavia, queste nuove origini devono ancora conquistare la fiducia dei consumatori in termini di gusto, consistenza e sostenibilità.
Conclusione
La carenza globale di matcha non è una semplice interruzione temporanea: riflette un cambiamento profondo negli equilibri tra domanda e offerta.
Ma dentro a questa sfida si nascondono anche delle opportunità. Con il matcha che si consolida come ingrediente premium nei trend globali che spaziano dal wellness alla gastronomia, il suo valore non potrà che aumentare.
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