Componenti elettroniche: situazione attuale dei prezzi in Europa
Carenza di materie prime, costi di trasporto alle stelle e interruzioni nella catena di approvvigionamento: il Covid-19 e la guerra in Ucraina non sono gli unici fattori alla base delle principali tendenze nel settore delle componenti elettroniche. La crisi si allenterà, secondo le previsioni del rapporto globale sulle componenti elettroniche 2022-2029, non prima della fine del 2023. Nel frattempo, i prezzi sono ai massimi storici e l'Europa cerca di correre ai ripari.
Le cause
Le ragioni della carenza di componenti elettroniche risiedono in una serie di circostanze che hanno avuto un impatto sulla produzione di queste parti.
- Il Covid-19 ha determinato un'esplosione della domanda di apparecchiature (computer, schermi, webcam, etc), ma anche di elettrodomestici: i confinamenti hanno portato le persone a cercare un modo per prendersi cura di se stessi a casa. Contestualmente, sono state chiuse le unità di produzione delle componenti elettroniche.
- La guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina è segnata dalle restrizioni imposte al principale produttore di circuiti integrati cinesi. La storica siccità vissuta da Taiwan nel 2021 ha rallentato notevolmente la produzione.
- Una serie di congiunture hanno peggiorato la situazione: la crisi energetica in Cina, l'uragano Uri in Texas, l'ostruzione del Canale di Suez, gli incendi in una fabbrica di chip in Giappone e in uno stabilimento di produzione in Germania hanno gravato pesantemente sulla disponibilità globale
- La guerra in Ucraina ha accentuato la carenza, determinando l'interruzione della produzione di palladio e neon.
I settori interessati
Molti settori risentono della carenza di componenti elettronici, perché ne sono equipaggiate le apparecchiature ad alta tecnologia. Il comparto auto, per esempio, utilizza sempre più processori con l'ascesa delle auto elettriche e ha fatto esplodere la domanda di semiconduttori.
L'universo dei videogiochi è stato colpito dalla crisi delle componenti elettroniche utilizzate per la produzione di console di gioco.
Nell'industria delle schede grafiche, la carenza di componenti elettroniche ha causato un aumento dei prezzi.
La domanda ha superato l'offerta
Il fabbisogno di componenti elettroniche continua a crescere: nel 2020, la forte domanda di apparecchiature che utilizzano queste parti ha fatto precipitare il mondo tecnologico in una carenza. Le industrie manifatturiere e di approvvigionamento non sono riuscite a soddisfare la domanda.
I porti sono congestionati
Oltre alla mancanza di container disponibili, ci sono difficoltà logistiche nei principali porti, che allungano i tempi di consegna. La forza lavoro dei portuali è insufficiente per caricare e scaricare rapidamente le merci: i lockdown in Cina e il blocco del canale di Suez hanno causato l'annullamento del viaggio di oltre 300 mercantili e il fermo temporaneo di oltre 350.000 container.
La situazione non è migliore negli Stati Uniti: i porti di Los Angeles e Long Beach, in California (attraverso i quali passa il 40% delle importazioni di container statunitensi) sono rimasti in panne per diversi mesi, a fine 2021.
Covid e guerra in Ucraina
In Cina, durante la prima ondata epidemica, i confinamenti locali hanno fermato le attività.
La guerra in Ucraina ha bloccato l'estrazione di acciaio e alluminio e causato la chiusura degli spazi aerei, peggiorando la situazione dei porti.
Il prezzo delle materie prime è alle stelle
Le materie prime (legno, plastica, metalli, ecc.) hanno registrato un'impennata dei prezzi: l'acciaio, per esempio, venduto a 500 euro a tonnellata prima della pandemia di Covid-19, è salito a quasi 1.900 euro. Il rame è aumentato da 4.600 a 9.600 euro, l'alluminio è cresciuto da 1.700 a 2.600 dollari.
L'Europa vuole riprendere il controllo
Attualmente, circa il 75% della capacità produttiva globale di componenti elettroniche è concentrato in Cina e Asia orientale. Il 100% della capacità produttiva mondiale per i semiconduttori più avanzati si trova a Taiwan (92%) e in Corea del Sud (8%).
Il proliferare delle difficoltà ha spinto le potenze mondiali a reagire per ridurre questa dipendenza. A febbraio 2022, Joe Biden ha firmato un decreto presidenziale per proteggere le catene di approvvigionamento di chip statunitensi. e costruire una fabbrica all'avanguardia in Arizona.
In Europa, la Commissione europea ha approvato un piano che mira a quadruplicare la produzione di chip elettronici entro il 2030. L'obiettivo è che l'UE fornisca il 20% della produzione mondiale di componenti elettronici. Rimontare le catene di produzione dei semiconduttori nel vecchio continente è un'impresa: i costi sono proibitivi e la concorrenza asiatica è forte. La partita si gioca sulle deroghe alle regole di concorrenza (sovvenzionare direttamente le industrie strategiche è, a oggi, vietato) e sull'estrazione di metalli rari essenziali direttamente in Europa, rivedendo il codice minerario (i Paesi interessati sono Svezia, Polonia, Serbia e Francia).
Componenti elettroniche: criteri di scelta
I distributori di componenti elettronici sono un elemento chiave nella catena di approvvigionamento, perché costituiscono il ponte degli acquisti B2B. La congiuntura attuale ha reso impossibile il ricorso diretto ai produttori, a causa dell'indisponibilità dei materiali.
La carenza di componenti elettroniche, cioé, ha reso indispensabili i grossisti, che dispongono di scorte di parti e che sono gli unici a poter soddisfare la domanda dei clienti consegnando loro i componenti nelle quantità e nei tempi richiesti.
I criteri di scelta devono tenere conto di alcuni elementi essenziali:
- la fornitura. I produttori sono distribuiti in almeno tre continenti: i distributori centralizzano componenti da produttori geograficamente molto distanti
- l'assistenza. La risoluzione di problemi tecnici diventa fondamentale: riguarda non solo la fornitura ma anche lo stoccaggio delle forniture per conto dei clienti e la possibilità di programmare i rifornimenti.
- politiche di prezzo. Molti fornitori, di fronte all'aumento dei prezzi, hanno modificato l'approccio commerciale: non inviano offerte e chiedono ai clienti di stipulare contratti di fiducia. Rinunciano, quindi, alle contrattualizzazioni preventive e cercano soluzioni in tempo reale, determinando fasce di prezzo oltre le quali si cercano alternative. Ovviamente, i tempi di consegna più lunghi e vanno da 18 a 20 settimane invece di 10 o 12.