Materiali da costruzione: cosa influenza l'oscillazione dei prezzi a livello europeo?
Fra le tendenze principali nel settore dei materiali da costruzione, di cert ova sottolineata l'impennata dei prezzi: questa è un fenomeno generalizzato, in Europa, a causa di una serie di eventi.
Il Covid
Durante la pandemia, si è assistito alla chiusura dei siti di produzione. Parallelamente, l'incertezza ha incoraggiato molti ad avviare lavori di ristrutturazione, a costruire in aree rurali o a investire in ciò che è sicuro: il mattone. Di conseguenza, il fatturato del settore è esploso, registrando aumenti di oltre il 23%.
La politica di Trump
Sebbene non sia più al potere, l'ex presidente USA ha deciso di tassare il legno canadese. E poiché gli Stati Uniti ne sono grandi utilizzatori, ora si stanno rivolgendo all'Europa per le forniture, facendo salire i prezzi. Per altri motivi, anche la Cina è diventata un importante cliente per il legname europeo.
La logistica
Molti prodotti provengono dall'Asia e ci sono problemi non solo di approvvigionamento, ma anche di qualità. A questo si aggiunge l'aumento dei prezzi dell'energia, che ha un impatto sui trasporti e sulla produzione di materiali.
Il prezzo dei container dal Medio Oriente è raddoppiato e i produttori di cemento hanno già annunciato ulteriori rincari per il prossimo anno, a causa della tassa sulla CO2 che li colpisce direttamente.
La guerra in Ucraina
La Russia è uno dei più importanti esportatori di petrolio: fornisce circa il 40% del gas europeo e produce quantità significative di metalli. È, infatti, il primo produttore al mondo di palladio, il secondo di alluminio e nichel e il settimo di rame. L'Ucraina è, invece, uno dei principali produttori ed esportatori di ferro e acciaio.
Il clima
I dati climatici spiegano la crisi energetica: la siccità in Cina ha colpito la sua produzione idroelettrica, così come la mancanza di vento in Europa ha influenzato la produzione di turbine eoliche. Dall'altra parte dell'oceano, negli Stati Uniti, gli eventi climatici hanno costretto le aziende chimiche a chiudere i battenti per diverse settimane, impedendo la produzione di colla e solventi.
Materiali da costruzione: situazione attuale in Europa
Nel 2022, il prezzo di un barile di petrolio ha superato i 130 dollari, il mercato di riferimento europeo del gas naturale è quindi balzato del +50%, il prezzo del carbone ha superato i 400 dollari per tonnellata, quello del nichel è salito del +25%, l'alluminio ha superato per la prima volta i 4.000 dollari a tonnellata e il rame ha toccato nuovi massimi storici.
In tutto il mondo, dunque, si assiste a un aumento esponenziale dei prezzi dei materiali da costruzione.
L'acciaio
È il simbolo del conflitto russo-ucraino: già condizionato dalla pandemia del Covid-19, ha visto salire alle stelle il suo costo dall'inizio degli scontri. Sebbene non ci sia rischio di carenza, l'impatto sul prezzo si aggira intorno al +35%. Le difficoltà di approvvigionamento minacciano i cantieri.
Il bitume
A marzo 2022, il prezzo del bitume ha registrato incrementi del 40-50% rispetto al 2021. Nei mesi successivi, ha continuato ad aumentare al ritmo del 25%.
La terracotta
Il 2021 è stato l'anno dell'exploit ma il 2022 promette di essere anche peggio: l'industria della terracotta dipende molto dal gas, che rappresenta l'87% dell'energia necessaria per realizzare una piastrella. In pochi mesi il prezzo del gas si è moltiplicato per 15 e quello dell'elettricità per 10: a questo siaggiunge l'inflazione di altri materiali, come il manganese. Risultato: diverse decine di milioni di euro di costi energetici aggiuntivi. I produttori lungimiranti hanno acquistato il gas in anticipo, per limitare gli effetti dei rischi. La domanda, però, ha superato le aspettative.
Nel lungo periodo, il settore intende ridurre la propria dipendenza dal gas grazie ai suoi impegni di decarbonizzazione: - 27% di CO2 entro il 2030 rispetto al 2015 e - 80% entro il 2050, ma, per ora, si naviga in un oceano in tempesta.
Le piastrelle in argilla
La guerra in Ucraina ha provocato un doppio choc per il settore. In primo luogo, la piastrellatura risente dell'aumento del costo dell'energia. Il caolino, per di più (materia prima essenziale) proviene principalmente dall'Ucraina. Oggi la guerra ne blocca l'arrivo nei territori italiani e spagnoli, dove viene principalmente lavorato. Di conseguenza, alcuni prodotti non sono più disponibili.
Il legno
La foresta europea è diventata la riserva dove il resto del mondo viene a rifornirsi. I cinesi hanno congelato le riserve per proteggere le proprie risorse. Gli Stati Uniti hanno introdotto una tassa sul legname canadese che è raddoppiata alla fine del 2021. La domanda americana si è rivolta massicciamente verso l'Europa con conseguenze sbalorditive. Sebbene i prezzi dei trasporti si siano triplicati, è sempre più conveniente rifornirsi dal vecchio continente che dal Canada. Gli aumenti ammontano, di media, al 35%, ma toccano il +120% per il legno lamellare, il +100% per il truciolare e circa il +50% per il compensato.
Materiali da costruzione: la scelta dei fornitori
La scelta dei fornitori di materiale da costruzione, nello scenario attuale, conta su opzioni decisamente ridotte rispetto a qualche anno fa:
- indisponibilità di materie prime. Per alcuni materiali, l'Europa resta una scelta forzata (il legno, in primis)
- congestione dei trasporti. Non solo il costo dei trasporti ma anche i tempi di consegna rendono impraticabili scelte di fornitori che operano in Paesi interessati dal blocco dello spazio aereo.
- I tempi di consegna restano, dunque, il principale criterio di selezione. Se non si parla ancora di carenza di materiali da costruzione, questa eventualità è tutt'altro che lontana.
A questo si aggiunge che i fornitori privilegiano i grossi ordini: di conseguenza, le piccole e medie aziende ne escono penalizzate. Di qui, l'importanza di rafforzare i rapporti esistenti o di crearne con fornitori che operano in aree geografiche limitrofe, in modo da limitare il costo dei trasporti e, soprattutto, le lungaggini di consegna delle forniture.